IL TAV LO VOGLIONO GLI INDUSTRIALI MA LO PAGANO I LAVORATORI
Le nuove linee ad Alta Velocità/ Alta Capacità sono, per gli industriali, i loro protettori politici e la mafia, il più grande affare dal secondo dopoguerra ad oggi. Un affare su cui l’accordo dei partiti è assolutamente trasversale.
Si calcola che le opere progettate nel 1991 (Milano-Napoli, Torino-Venezia) costeranno, a partire dal 2013, circa 90 miliardi di euro, con un incremento di 6,2 volte rispetto ai costi iniziali previsti. Le altre tratte decise nel 2001 costerebbero, per le sole infrastrutture, circa 95 miliardi di euro. Facciamo due conti: 365 mila miliardi di vecchie lire.
Questo vuol dire che per pagare il TAV ci aspettano manovre finanziarie da 2-3 miliardi di euro per 60 anni.