NO TAV in Trentino: un passaggio importante

I tre incontri con i NO TAV valsusini – il 4 marzo a Nave San Felice, il 5 a Marco, il 6 a Rovereto – sono stati un’occasione importante non solo per ribadire le ragioni del movimento NO TAV e per aggiornare sulle mobilitazioni in Valsusa, ma anche per ragionare su come fermare l’Alta Velocità/Alta Capacità in Trentino.
In particolare la serata di Marco – molto partecipata – ha in qualche modo segnato il passaggio che l’opposizione al TAV Verona-Monaco sta compiendo.
Quello dalla controinformazione capillare e puntuale – che pur deve continuare – all’impegno per trovare le forme variegate, fantasiose ed efficaci per bloccare l’opera.
Come ha ribadito Luca della Valsusa, avere ragione non basta contro poteri che non conoscono altra ragione che quella del profitto. Le proprie ragioni bisogna farle anche valere, difendendo attivamente, senza delegare nessuno al posto nostro, il proprio territorio.
Anche in Valsusa – ci hanno raccontato – il movimento popolare che oggi coinvolge migliaia di persone è stato favorito e preparato dall’attività iniziale di poche e tenaci persone.
Ciò che si è seminato in questi anni – decine di incontri, volantinaggi, presìdi, camminate, manifestazioni – sta dando ora i suoi frutti.
Il fatto che la protesta cominci a radicarsi territorialmente – come nel caso del comitato di Marco e delle combattive mamme NO TAV – rende molto più difficile alla Provincia circoscrivere e etichettare l’opposizione (“Sono gli anarchici, i no global, i comunisti...”).
La protesta cresce. Piano piano.
La passeggiata del 21 marzo a Marco – organizzata dall’associazione marcolina tutela del territorio-no tav – sarà un momento significativo di convivialità e anche di confronto su come continuare questa lotta, che sarà lunga e difficile. Partecipate numerosi.

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